La settimana finanziaria in pochi minuti

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News di politica monetaria: BCE

  • Robert Holzmann, Presidente della Banca centrale dell’Austria, ha detto che la BCE dovrà continuare ad adottare una politica monetaria aggressiva fino a che l’inflazione non mostrerà indicazioni credibili di convergenza verso il target del 2%. Per Holzmann, il rischio di fare troppo è molto inferiore rispetto a quello di fare troppo poco.
  • Martins Kazaks, Presidente della Banca centrale lettone, ha detto che la BCE dovrebbe vedere dati significativamente diversi da quelli previsti per evitare un incremento dei tassi da 50 punti base a marzo. Successivamente, Kazaks ha detto che la BCE deve alzare i tassi a livelli tali da limitare “significativamente” l’economia. L’esponente del board dell’Eurotower ritiene che siano necessari altri rialzi oltre a quello previsto per marzo, con i rischi dell’inflazione ancora orientati al rialzo e con il costo del denaro che andrà mantenuto su livelli restrittivi “per un bel po’ di tempo”. Per il Governatore, non si è ancora arrivati al punto da attendersi un rallentamento nel rialzo dei tassi.
  • Bostjan Vasle, Governatore della Banca centrale slovena, ha detto che la BCE è “ben lontana” dalla fine del rialzo dei tassi.
  • Francois Villeroy de Galhau, Presidente della Bank of France, ha detto che la BCE non dovrà tornare ai tassi ultra-bassi, in quanto l’inflazione si stabilizzerà in un nuovo regime vicino al suo obiettivo di medio termine del 2%.
  • Isabel Schnabel, componente del board della BCE, ha detto che la stretta monetaria ha ancora avuto pochi effetti, con il rallentamento dell’inflazione che non è dovuto alle scelte dell’Eurotower sul costo del denaro. Per Schnabel, la domanda da porsi è per quanto tempo l’istituto dovrà mantenere una politica monetaria restrittiva.
  • Andrea Enria, a capo del Consiglio di Vigilanza della BCE, ha detto che le banche dell’Eurozona prevedono di distribuire nel 2023 il 51% degli utili lordi registrati nel 2022. Per Enria, questi pagamenti sembrano sostenibili tuttavia, a seguito di un’interlocuzione con le Autorità, alcuni istituti hanno ridotto gli importi delle distribuzioni.
  • Klaas Knot, Presidente della Banca centrale olandese, la BCE potrebbe dover alzare i tassi di altri 50 punti base dopo l’aumento di mezzo punto percentuale previsto a marzo. Per Knot, vi è ancora “un bel po’ di strada da fare” per riportare l’inflazione al target del 2% ed è ritenuto “altamente improbabile” che il costo del denaro che verrà raggiunto il prossimo mese sarà il punto di arrivo. Solo quando si vedrà una svolta nell’inflazione sottostante il componente del board dell’Eurotower ritiene che si potrà passare a passi più piccoli.
  • Il Presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha detto che saranno necessari altri rialzi dei tassi significativi, con il pericolo che l’inflazione diventi sostenuta se l’istituto dovesse fermarsi troppo presto. Nagel ha anche escluso tagli del costo del denaro nel prossimo futuro.

News di politica monetaria: Fed

  • Raphael Bostic, Presidente della Fed di Atlanta, ha detto che i dati sul mercato del lavoro statunitense di gennaio hanno incrementato le possibilità di un picco dei tassi più alto di quanto previsto. Nel suo scenario di base, Bostic vede un costo del denaro al 5,1% mantenuto fino al 2025.
  • Il Presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha ribadito che i dati sul mercato del lavoro di gennaio confermano che la Federal Reserve deve continuare ad alzare i tassi di interesse. Per smorzare l’inflazione, Kashkari ritiene che il costo del denaro debba arrivare al 5,4%. In un intervento successivo, il Governatore ha detto che i tassi di interesse dovranno aumentare per contrastare la crescita dei salari. L’istituto deve fare di più per riportare il mercato del lavoro in equilibrio.
  • Diversi gli spunti interessanti emersi dall’intervento di Jerome Powell all’Economic Club di Washington: secondo il numero uno della Fed infatti, la forza del mercato del lavoro a stelle e strisce renderà più lunga la battaglia all’inflazione rispetto a quanto si attendono alcuni investitori. Powell ha evidenziato che il processo di riportare l’indice dei prezzi al consumo verso il 2% non sarà regolare e richiederà molto tempo. Nel discorso, è stato ribadito che i tassi dovranno essere alzati ancora e la politica dovrà restare in territorio restrittivo “per un po’ di tempo”. Se i dati continuassero a mostrare un’accelerazione dell’economia, la Federal Reserve potrebbe dover alzare il costo del denaro più del previsto (“higher for longer”). Oltre a questo, Powell si è detto preoccupato della componente dell’inflazione sul settore dei servizi, che non riesce a rallentare.
  • Per John Williams, Presidente della Fed di New York, le previsioni dei funzionari sui tassi di dicembre (mediana al 5,1%) possono essere ancora considerati una guida per capire la direzione dei tassi nel 2023 dopo il report sul mercato del lavoro di gennaio. Williams ha anche detto che ulteriori incrementi da un quarto di punto sono ragionevoli, anche se il ritmo dei rialzi dipenderà dai dati in arrivo.
  • Lisa Cook, componente del Board of Governors della Fed, ha detto che la politica monetaria dovrà rimanere restrittiva per qualche tempo. Cook ha evidenziato che il percorso del tasso di disoccupazione potrà essere inferiore rispetto alle recenti proiezioni della Federal Reserve. Inoltre, “in tempi di incertezza è importante non trarre troppi segnali da due o tre dati”, ed “è opportuno ora muoversi a passi più piccoli” per valutare l’impatto della politica monetaria. L’esponente della Banca centrale USA ha affermato di vedere un miglioramento dei dati sull’indice dei prezzi al consumo e si aspetta che la misurazione scenda nel 2023 e nel 2024, anche se i progressi potrebbero essere disomogenei. Infine “il percorso dei tassi dipenderà dalla velocità con cui l'inflazione si avvicinerà all'obiettivo del 2%”.
  • Il componente del board della Fed, Christopher Waller, ha detto che nonostante i progressi l’inflazione resta alta e un suo ribasso potrebbe richiedere più tempo del previsto. Waller ritiene che vi sia ancora molta strada da fare, con la rigidità del mercato del lavoro che è una delle fonti dell’alto indice dei prezzi al consumo. I tassi, potrebbero quindi essere più alti per più tempo delle attese.

Altre news finanziarie ed economiche

  • Fitch ha alzato le sue previsioni per la crescita economica cinese dal 4,1% al 5% nel 2023. Per l’agenzia di rating, i consumi e l’attività economica stanno recuperando più velocemente del previsto dopo la fine della politica Covid-zero.
  • Come risposta alle sanzioni occidentali, da marzo la Russia taglierà la sua produzione di petrolio di 500mila barili al giorno. Secondo i rumors, l’OPEC+ non interverrà per compensare questa scelta aumentando l’output.
  • Il Regno Unito è riuscito ad evitare una recessione tecnica, con il PIL del 4° trimestre che si è attestato allo 0%.
  • Fatih Birol, Direttore Generale dell’International Energy Agency, ha detto che la domanda cinese sarà un fattore trainante per i prezzi del petrolio. L’IEA ritiene che la metà della crescita globale di domanda della materia prima arriverà dal Paese. Per Birol, un forte recupero della richiesta potrebbe portare l’OPEC+ a rivedere i tagli da 2 milioni di barili al giorno.

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