La settimana finanziaria in pochi minuti

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News di politica monetaria: BCE

  • La BCE ha alzato i tassi di 50 punti base. A dispetto degli ultimi avvenimenti che hanno colpito Credit Suisse e il comparto bancario in generale. Tuttavia, l’Eurotower non ha fornito informazioni in merito alle prossime mosse di politica monetaria. Il board ha comunicato che l’inflazione è destinata a restare eccessivamente elevata per troppo tempo, oltre ad aver ribadito che l’approccio rimarrà data dependent. Inoltre, l’istituto ha detto di monitorare con attenzione le tensioni sul mercato, rendendosi pronto a entrare in gioco nel caso in cui servisse preservare la stabilità finanziaria e dei prezzi. In merito alle proiezioni, l’inflazione è vista al 5,3% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. La rilevazione core dovrebbe attestarsi al 4,6% nel 2023, al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. La crescita dell’Eurozona è stimata all’1% nel 2023 e all’1,6% nel 2024 e 2025.
  • Nella sua conferenza stampa, Christine Lagarde ha detto che le proiezioni della BCE sono state fatte a inizio marzo. L’economia della zona euro dovrebbe riprendersi nei prossimi trimestri dopo aver evitato la contrazione a fine 2024 (anche se la domanda interna è stata debole). Lagarde ha ribadito che le misure dei Governi per proteggere l’economia dai prezzi dell’energia devono essere limitate, mirate e personalizzate: se così non fosse, la BCE dovrebbe adottare un atteggiamento più restrittivo in quanto aumenterebbero le pressioni sull’indice dei prezzi al consumo. La Governatrice della Banca centrale ha sottolineato come l’inflazione sia scesa, ma quella alimentare si sta rafforzando e in generale le pressioni rimangono elevate. In questo quadro, i beni industriali non energetici vedono prezzi in aumento, così come i servizi. Per la crescita, Lagarde ritiene che le turbolenze dei mercati possano colpire le condizioni del credito e abbassare la fiducia. La numero uno della BCE ha detto anche che i rischi verso l’alto per l’indice dei prezzi al consumo siano relativi alle pressioni esistenti sulla pipeline, elementi domestici come i crescenti margini di profitto e gli aumenti dei prezzi. Tuttavia, le tensioni sul mercato potrebbero accelerare la disinflazione. Lagarde ha detto di tenere sott’occhio questi tre fattori: prospettive dell'inflazione, dinamica dell'inflazione sottostante e la forza della trasmissione della politica monetaria. Per Lagarde, l’attuale incertezza indica che è meglio prendere decisioni robuste, per poi vedere cosa dicono i dati e non vi è un trade off tra stabilità dei prezzi e quella finanziaria. Per quanto riguarda l’inflazione core, questa sta migliorando, ma non molto. Un focus particolare è stato posto sulla trasmissione della politica monetaria, che implica osservare ai crediti alle famiglie e le imprese, ai termini e le condizioni e le possibili restrizioni. Infine, Lagarde ha ribadito la fiducia nel settore bancario.
  • Secondo i rumors pubblicati da Bloomberg il Vicepresidente della BCE, Luis de Guindos, ha detto all’Ecofin che alcune banche europee potrebbero essere vulnerabili all’aumento dei tassi e non può escludere che diversi istituti di credito possano essere a rischio per via dei loro modelli di business. Per de Guindos una mancanza di fiducia potrebbe innescare l’effetto contagio.
  • Peter Kazimir, Presidente della Banca centrale slovacca, ha detto che gli ultimi eventi che hanno colpito i mercati non hanno modificato l’opinione secondo cui i tassi dovranno continuare a salire, con il traguardo che non è ancora stato raggiunto. Kazimir ritiene che l’inflazione core è ancora “ostinatamente appiccicosa” e i rischi per la crescita dei prezzi rimangono, nonostante gli effetti degli aumenti del costo del denaro stiano iniziando ad avere effetto. Inoltre, è inutile cercare di indovinare le prossime mosse della BCE a maggio, in quanto la direzione è chiara.
  • Gediminas Simkus, Governatore della Banca centrale lituana, ha affermato che i tassi sono destinati a salire, in quanto vi sono ancora forti pressioni sui prezzi. Simkus ritiene che il picco del costo del denaro debba ancora essere raggiunto e si è detto preoccupato delle dinamiche dell’inflazione core viste a febbraio. I rischi sui prezzi per l’esponente della BCE rimangono orientati verso l’alto, con l’indice dei prezzi al consumo che alimenta la domanda di salari.
  • Madis Muller, Governatore della Banca centrale estone, ha detto che non farà previsioni sui tassi visto che le vicende SVB e Credit Suisse hanno aumentato l’insicurezza. Per Muller, nell’area euro non vi siano rischi di questo genere, le vicissitudini hanno complicato la comunicazione. Il componente del board dell’Eurotower ha sottolineato che non vi è ancora alcun segno di allentamento delle pressioni inflazionistiche persistenti e che si deve affrontare l’indice dei prezzi al consumo che resta troppo alto.
  • Francois Villeroy de Galhau, Presidente della Bank of France, ha detto che la decisione della BCE di alzare i tassi di 50 punti base rappresenta un forte segnale di fiducia. Oltre ad aver ribadito il concetto che le banche dell’Eurozona sono solide e che l’inflazione è il principale nemico da combattere, Villeroy ha evidenziato che i mercati potrebbero aver trascurato uno dei tre elementi osservati in questa fase dalla BCE: la trasmissione regolare della politica monetaria. Il Governatore della Banca centrale francese ha messo in luce che la valutazione del modo in cui l’aumento dei tassi si trasmette all’economia reale passerà per la considerazione dell’istituto della forza delle banche e del tempo necessario affinchè le decisioni passate rivelino il loro impatto.

Altre news finanziarie ed economiche

  • Dopo il fallimento di SVB le autorità di regolamentazione USA (Federal Reserve, Tesoro e Federal Deposit Insurance Corporation) hanno affermato che i clienti della banca avranno accesso ai depositi. Inoltre, è stato creato uno strumento che renderà più facile per gli istituti di credito ottenere prestiti in caso di emergenza. In una conferenza, Joe Biden ha promesso che farà tutto il necessario per proteggere i depositi dei cittadini statunitensi. Inoltre, il Presidente USA ha detto che Washington è intenzionata a frenare un eventuale contagio.
  • A febbraio, l’inflazione statunitense si è attestata al 6% a/a e allo 0,4% m/m, in linea con le attese degli analisti. La rilevazione core, quella depurata dagli elementi più volatili, ha segnato il 5,5% a/a e lo 0,5% m/m, quest’ultima misurazione è risultata al di sopra delle attese allo 0,4%. La componente energetica ha segnato un calo dello 0,6% su base mensile e un +5,2% a/a. Il prezzo degli alimenti è invece cresciuto dello 0,4% m/m e del 9,5% a/a. Da segnalare che il costo degli alloggi è salito dello 0,8% mm e dell’8,1% a/a (questo elemento costituisce pesa per quasi un terzo sull’indice dei prezzi al consumo).
  • L’OPEC ha mantenuto inalterate le previsioni sulla domanda di petrolio globale a 101,9 milioni, abbassando tuttavia le stime per i Paesi OCSE e aumentando quelle per le Nazioni non-OCSE. Per il primo blocco, il Cartello ha abbassato le previsioni di 240mila barili al giorno; per il secondo il rialzo è stato di 270mila barili al giorno. Per quanto riguarda la crescita economica, le attese sono per un +2,6% globale, +5,2% per la Cina, +0,8% per l’Eurozona e +1,2 per gli USA.
  • Per Bloomberg, la Federal Reserve starebbe valutando di cambiare le regole sulla sorveglianza delle banche di medie dimensioni, rendendo le normative in termini di soglie di liquidità e capitali più simili a quelle delle principali società statunitensi.
  • Saudi National Bank, il principale investitore di Credit Suisse, ha dichiarato di non essere più in grado di fornire assistenza finanziaria alla banca, a causa del fatto che così facendo andrebbe oltre il 10% del capitale detenuto. Queste dichiarazioni hanno rispedito il titolo su nuovi minimi storici. Successivamente, la SNB ha dichiarato che fornirà liquidità a Credit Suisse nel caso in cui si dovesse rivelare necessario. CS ha quindi richiesto 50 miliardi di franchi in prestito dalla Banca centrale svizzera, oltre a riacquistare debito per 3 miliardi di franchi.
  • In USA, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana si sono attestate a 192mila unità, sotto le precedenti 212.000 e le attese a 205.000 unità.
  • La People's Bank of China ha tagliato il coefficiente di riserva obbligatoria per gran parte delle banche di 25 punti base, decisione che sarà effettiva dal 27 marzo. Secondo gli economisti Bloomberg, l’operazione è stata effettuata per garantire liquidità al sistema bancario e far fronte all’aumento dei prestiti osservato nei primi due mesi del 2023.
  • L’OCSE ha alzato le prospettive di crescita globale dal 2,2% al 2,6%. Tuttavia l’organizzazione ha detto che a dispetto delle ultime vicende che hanno creato turbolenze sui mercati finanziari, le Banche centrali dovranno continuare ad alzare i tassi, in quanto la problematica dell’inflazione è ancora presente. Il miglioramento delle stime è dovuto principalmente al calo dei prezzi energetici e alimentari, alla maggiore fiducia delle imprese e all’allentamento delle restrizioni anti-Covid in Cina. In un’intervista al Financial Times, Álvaro Pereira, Capo economista ad interim dell’OCSE, ha detto che i tassi potranno scendere non prima del 2024, a meno che non si verifichi un peggioramento molto significativo della stabilità finanziaria. Le proiezioni sull’indice dei prezzi al consumo per le economie del G20 sono del 4% nel 2023 e del 2,5% nel 2024.
  • SVB ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11.
 

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