La settimana finanziaria in pochi minuti

Come tutte le settimane, riassumiamo in pochi minuti di lettura le principali notizie finanziarie della settimana. Se vuoi ricevere gli aggiornamenti sulle ultime news finanziarie puoi iscriverti gratuitamente alla nostra Newsletter o al nostro Canale Telegram!

News di politica monetaria: BCE

  • Martins Kazaks, Presidente della Banca centrale lettone, ha ribadito che la BCE deve continuare ad alzare i tassi per combattere l’inflazione, anche se vi è un crescente rischio di portarli troppo in alto. Per Kazaks ulteriori azioni sono necessarie, a meno che le questioni che hanno colpito SVB e Credit Suisse non si dovessero aggravare fino a colpire l’economia dell’Eurozona. L’esponente dell’Eurotower ritiene comunque che ci si stia avvicinando ad uno scenario in cui si dovrà prestare molta attenzione sia al rischio di fare troppo che a quello di fare troppo poco. In un successivo intervento ha ribadito sostanzialmente le stesse cose, aggiungendo che le banche europee sono ben capitalizzate e solide e che non vi sono motivi per paragonare l’attuale situazione a quella del 2008.
  • Francois Villeroy de Galhau, Presidente della Bank of France, ha detto che i prezzi delle derrate agricole a livello globale dovrebbero scendere a giugno, contribuendo a far abbassare le pressioni inflazionistiche.
  • Yannis Stournaras, Presidente della Banca centrale greca, ha detto alla Reuters che l’esposizione degli istituti di credito greci a Credit Suisse è “quasi zero”, sottolineando come le banche del Paese siano solide. In un intervento successivo, ha dichiarato che la BCE non dovrebbe prendere alcun impegno in merito ai livelli dei tassi di interesse. Stournaras ha infatti evidenziato come 10 punti base di aumento del costo del denaro ora non sono come quelli pre vicenda SVB e CS.
  • Ignazio Visco, Presidente di Bankitalia, ha detto che la BCE deve prendere le sue decisioni sui tassi meeting per meeting, anche se la direzione è chiara. Su questo tema, il componente del board dell’Eurotower ha detto che “gli sviluppi finanziari fuori dall’area euro possono avere un impatto e sono un ulteriore elemento di incertezza”. Anche Visco ha ribadito la solidità delle banche dell’Eurozona. Successivamente, ha affermato ceh la vicenda CS e SVB dovrebbe essere interpretata come un campanello d’allarme per l’Eurozona, in quanto l’area non dispone di uno strumento di intervento immediato per le crisi delle banche.
  • Pochi spunti di rilievo dall’intervento di Christine Lagarde al Parlamento Europeo. Oltre a ribadire la fiducia sul comparto bancario dell’Eurozona, la Presidente della BCE ha detto che l’istituto centrale è pronto ad intervenire per preservare la stabilità finanziaria e dei prezzi. Per la Governatrice inoltre, le turbolenze finanziarie “potrebbero avere un impatto sulla domanda, svolgendo una parte del lavoro che altrimenti sarebbe svolto dalla politica monetaria”. Lagarde ha quindi evidenziato che tale impatto dovrà essere considerato quando verranno fatte le prossime proiezioni e mosse sui tassi. Oltre a ciò, la Presidente dell’Eurotower ha detto che non vi sono conflitti tra il raggiungimento degli obiettivi di inflazione e la responsabilità della BCE di prevenire le minacce al sistema finanziario. In un altro intervento, la Presidente della BCE ha detto che gli effetti degli aumenti dei tassi di interesse stanno iniziando a manifestare i loro effetti nell’economia, ma la loro trasmissione potrebbe essere più forte per via delle vicende che hanno colpito il settore bancario. Inoltre le azioni dell’Eurotower per incrementare i costi di prestito potrebbero ampliarsi se le banche dovessero diventare avverse al rischio chiedendo tassi più elevati per i crediti. Inoltre Lagarde ha ribadito che per abbassare le pressioni inflazionistiche è necessario “che la politica monetaria operi in modo robusto in direzione restrittiva”.
  • Robert Holzmann, Presidente della Banca centrale dell’Austria, si è detto meno convinto in merito alla necessità di altri tre rialzi forti del costo del denaro in quanto la vicenda tra UBS e Credit Suisse ha provocato una diminuzione della liquidità nel sistema finanziario, la quale a sua volta potrebbe contribuire a far scendere l’inflazione. L’esponente della BCE ha anche affermato che le vicende SVB e CS saranno prese in considerazione nella riunione di maggio, ma senza probabilmente avere un ruolo significativo.
  • Il Presidente della Banca centrale spagnola, Pablo Hernandez de Cos, ha detto che non possono essere convalidate le attese del mercato di un picco dei tassi al 3,25%.
  • Andrea Enria, Presidente del Consiglio di Vigilanza della BCE, ha detto che le banche dell’Eurozona devono fare attenzione alle loro fonti di finanziamento per non essere colte alla sprovvista dall’aumento dei tassi. Enria ha quindi sottolineato che gli istituti di credito dovranno concentrarsi ancora di più sui rischi di liquidità e di finanziamento.
  • Joachim Nagel, Presidente della Bundesbank, ha detto al Financial Times che la BCE deve continuare ad alzare i tassi per abbassare l’inflazione anche a dispetto delle recenti turbolenze finanziarie. Per Nagel, il salvataggio di Credit Suisse potrebbe portare le banche a diventare più caute nell’erogazione dei prestiti, anche se è ancora presto per dire che l’Eurozona si stia portando verso una stretta creditizia. Anche il Governatore della Banca centrale tedesca ha ribadito che le banche europee sono solide e ha evidenziato come l’indice dei prezzi al consumo debba scendere in modo “significativo e sostenibile” verso il 2% prima di smettere di alzare i tassi. Nagel ritiene che una volta che si sarà raggiunto il plateau, l’istituto centrale dell’Eurozona dovrà resistere alla tentazione di tagliare il costo del denaro. Per quanto riguarda il QT, Nagel vorrebbe fare di più, sottolineando che in una fase successiva l’Eurotower potrebbe considerare di ridurre i 1.700 miliardi di euro separati per il PEPP. In un intervento del 24 marzo, Nagel ha ribadito il fatto che la BCE deve continuare ad alzare i tassi per combattere l’inflazione, con il recente crollo del comparto bancario attribuito ad una “naturale estensione della recente volatilità di mercato”. Per il Governatore della Banca centrale tedesca, non è il caso di fare una pausa nell’aumento del costo del denaro, in quanto l’indice dei prezzi al consumo rimane troppo elevato. Inoltre, l’andamento dei salari potrebbe prolungare il periodo di alta inflazione.
  • Philip Lane, Capoeconomista della BCE, ha detto che l’inflazione core dell’Eurozona scenderà insieme a quelli dell’energia. Tuttavia, la riduzione dell’indice dei prezzi al consumo dovrà passare dal picco dei salari, previsto per quest’anno.
  • Madis Muller, Presidente della Banca centrale estone, ha detto che probabilmente la BCE dovrà continuare ad alzare i tassi, anche se gran parte del percorso di incrementi è stata compiuta.
  • Pierre Wunsch, Presidente della Banca centrale del Belgio, ha detto che la BCE ha esaminato tutti i dati per determinare la fiducia del comparto bancario e non ha trovato nessun problema relativo alla possibile diffusione del contagio nel settore. Per Wunsch, “anche se le banche dovessero vendere tutte le loro obbligazioni e subire delle perdite, avrebbero comunque abbastanza capitale”.
  • Fabio Panetta, componente del board della BCE, ha detto che dopo le recenti tensioni sul settore finanziario, le banche dell’Eurozona trasmetteranno con più forza gli effetti del rialzo dei tassi sul mercato.
  • "Klaas Knot, Presidente della Banca centrale olandese, ha detto che a maggio la BCE potrebbe dover alzare di nuovo i tassi di interesse. Knot ritiene che la crisi finanziaria in Europa sia lontana e una crescita delle turbolenze di mercato non è nello scenario base. Per quanto riguarda l’inflazione, il componente del board dell’Eurotower ritiene che i rischi siano “chiaramente inclinati verso l’alto”. Lato QT, Knot ha detto che si potrebbe procedere gradualmente verso l’interruzione completa dei reinvestimenti nell’ambito dell’APP, a patto che questo non causi ulteriori tensioni sui mercati obbligazionari."

News di politica monetaria: Fed

  • La Federal Reserve ha aumentato i tassi d'interesse di un quarto di punto percentuale, fissando il tasso d'interesse overnight di riferimento in una fascia compresa tra il 4,75% e il 5,00%, nel contesto delle recenti turbolenze sui mercati finanziari dovute al fallimento di due banche statunitensi. L'ultima dichiarazione politica della Fed non parla più di "aumenti continui" dei tassi, ma suggerisce che "potrebbe essere appropriato un ulteriore irrigidimento delle politiche". Il sistema bancario statunitense è considerato "solido e resistente", ma le recenti tensioni nel settore potrebbero determinare un inasprimento delle condizioni di credito e avere un impatto sull'attività economica, sulle assunzioni e sull'inflazione. La battaglia con l'inflazione non è considerata vinta, poiché "rimane elevata". Il tasso di disoccupazione dovrebbe terminare l'anno al 4,5%, le prospettive di crescita economica sono state leggermente ridotte allo 0,4% e l'inflazione dovrebbe terminare l'anno al 3,3%.
  • Nella sua conferenza stampa, Jerome Powell ha comunicato che l’espansione di bilancio comunicata la scorsa settimana “è un prestito temporaneo alle banche” e quindi non cambia l’orientamento base della politica monetaria. Per via delle tensioni sul settore bancario comunque, Powell ha detto che il board ha considerato di non alzare il costo del denaro. In ogni caso, il Governatore della Fed ritiene l’inflazione troppo elevata e il dato dovrà essere portato al 2%: per quest’anno non è previsto nessun taglio dei tassi nello scenario base. In merito all’economia USA, Powell ha sostenuto che a dispetto delle ultime incertezze sia ancora possibile il “soft landing” e che se necessario la Fed è pronta ad alzare ancora il costo del denaro. Tuttavia le vicende bancarie potrebbero portare ad un inasprimento delle condizioni del credito per famiglie e imprese, con ricadute sull’economia. Molto interessante evidenziare come guardando ai tassi impliciti, il mercato non si attenda altri rialzi dei tassi per quest’anno e un taglio del costo del denaro è ritenuto ancora probabile.
  • Raphael Bostic, Presidente della Fed di Atlanta, ha detto che la Federal Reserve deve continuare ad alzare i tassi, anche se le problematiche del comparto bancario hanno reso difficile l’ultima decisione di politica monetaria.

Altre news finanziarie ed economiche

  • Nel weekend UBS ha accettato di acquistare Credit Suisse per 3,23 miliardi di dollari, assumendosi perdite fino a 5,4 miliardi di dollari. Una volta sostenute queste perdite, il Governo svizzero fornirà una garanzia di perdite fino a 9 miliardi di franchi. Inoltre, la Swiss National Bank ha offerto a UBS una linea di liquidità da 100 miliardi di franchi svizzeri, a cui si è aggiunta una garanzia federale contro le insolvenze.
  • La Fed ha offerto swap giornalieri di valuta in modo tale di garantire la disponibilità di dollari necessaria per operare a BoC, BoE, BoJ, SNB e BCE. Queste Banche centrali interverranno fornendo liquidità sul mercato e si sentiranno quotidianamente.
  • La Commissione Europea ha proposto l’obiettivo di ridurre la domanda di gas del 15% per il prossimo inverno. La misura è soggetta all’approvazione dei Ministri dell’Energia dei vari Paesi del blocco, che si riuniranno la prossima settimana.
  • Il Segretario al Tesoro USA, Janet Yellen, ha detto che il Governo USA potrebbe proteggere i correntisti degli istituti di credito più piccoli in caso di situazioni simili a quelle delle scorse settimane per SVB e Signature Bank. In un intervento successivo, ha affermato che le autorità non intendono fornire assicurazioni generalizzate sui depositi.
  • A febbraio, l’inflazione inglese è salita del 10,4% a febbraio, oltre le attese al 9,9% e al precedente 10,1%. La rilevazione core, che esclude i prezzi dell’energia, del cibo, dell’alcool e del tabacco, è cresciuta al 6,2%, oltre il 5,8% precedente e il 5,7% del consensus. Il principale elemento che ha spinto il dato è quello relativo alla fine delle promozioni nei pub e ristoranti.
  • Il Consiglio Economico tedesco ha previsto un’inflazione al 6,6% nel 2023 in Germania, con l’instabilità dei mercati che potrebbe rendere più difficile contenere la crescita dei prezzi. Per gli esperti, l’indice dei prezzi al consumo potrebbe attestarsi al 3% nel 2024. Per quanto riguarda il PIL del Paese, questo dovrebbe essere dello 0,2% nel 2023 e dell’1,3% nel 2024.
  • Secondo le indiscrezioni pubblicate da Reuters, è probabile che l’OPEC+ mantenga il regime dei tagli di 2 milioni di barili al giorno fino a fine anno, senza quindi prevedere ulteriori riduzioni dell’output nonostante il calo del petrolio.
  • La Banca centrale svizzera ha alzato i tassi di 50 punti base portandoli all’1,5%, sottolineando come altri incrementi non siano esclusi e che è pronta ad intervenire sul mercato dei cambi se necessario. Inoltre, la SNB ha evidenziato che le misure di sostegno a Credit Suisse hanno messo fine alla crisi. Nel comunicato si legge come l’istituto centrale si attenda prospettive di crescita mondiale modeste nei prossimi trimestri. Le stime del PIL svizzero per il 2023 sono all’1%, mentre l’inflazione è vista al 2,6% nel 2023 e al 2% nel 2024 e 2025.
  • La BoE ha alzato come da attese i tassi di 25 punti base, sostenendo però di aspettarsi un raffreddamento più rapido dell’inflazione inglese. La votazione ha visto 7 favorevoli e 2 contrari all’interno del board, i quali volevano mantenere il costo del denaro al 4%. Nel comunicato si legge come l’istituto “continuerà a monitorare da vicino ogni effetto sulle condizioni di credito delle famiglie e delle imprese, e di conseguenza l'impatto sulle prospettive macroeconomiche e di inflazione”. Il board si attende infine un leggero aumento del PIL nel 2° trimestre.
  • Rimane sotto pressione il comparto bancario nonostante i tentativi di rassicurazione degli esponenti delle principali Banche centrali del mondo. Questa volta i timori hanno colpito Deutsche Bank, con i CDS a 5 anni ai massimi da 4 anni e il crollo delle azioni.

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