La settimana finanziaria in pochi minuti

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News di politica monetaria: BCE

  • Pablo Hernandez de Cos, Presidente della Banca centrale, spagnola, ha detto che per le prossime decisioni sui tassi la BCE prenderà in considerazione i nuovi dati economici e finanziari, oltre all’evoluzione dell’inflazione core.
  • Luis de Guindos, Vicepresidente della BCE, ha detto che l’impressione dell’Eurotower è che le recenti tensioni del comparto bancario porteranno ad un inasprimento degli standard di credito nell’Eurozona, fatto che potrebbe tradursi in minore crescita e inflazione.
  • Mario Centeno, Presidente della Banca centrale portoghese, ha detto che la crescita salariale nell’Eurozona non sta alimentando l’inflazione, con gli aumenti che si stanno vedendo che sono ancora in linea con l’attuale politica monetaria. Centeno ha anche affermato che in un contesto di inasprimento monetario globale l’Eurotower “può fare di più con meno”, ribadendo che i prossimi incrementi del costo del denaro dipenderanno dai dati.
  • Isabel Schnabel, esponente del board della BCE, ha detto che il bilancio della BCE si ridurrà velocemente nei prossimi anni, anche se è poco probabile che si torni ai livelli precedenti la crisi finanziaria. Per Schnabel, è quindi necessario un nuovo approccio alla gestione della liquidità. Una delle alternative messe in luce dall’esponente dell’Eurotower è quella della BoE, dove sono le banche a determinare la quantità di liquidità che intendono detenere. La componente del board dell’istituto ha sottolineato tre vantaggi di questa metodologia: una migliore assicurazione contro potenziali shock da frammentazione, maggiore flessibilità sulle modalità di fornitura delle riserve da parte dell’istituto centrale e un “bilancio più snello a seconda della domanda di riserva delle banche”. In un intervento successivo, ha detto che le banche dell’Eurozona non hanno visto forti deflussi di depositi dopo le turbolenze che hanno colpito il settore. Schnabel ha inoltre evidenziato che si potrebbe assistere ad un inasprimento delle condizioni del credito, elemento che potrebbe avere “un effetto disinflazionistico” di cui l’istituto centrale dovrà tener conto. L’esponente dell’Eurotower ha affermato anche che l’inflazione nell’Eurozona si è dimostrata appiccicosa e il calo dei prezzi energetici potrebbe non farla scendere così velocemente come qualcuno si aspetta, con il dato core che continua a crescere. Schnabel ha ribadito che la BCE ha un certo grado di flessibilità per raggiungere il target del 2% nel medio termine e l’intenzione non è quella di “causare dolore inutile” agendo troppo rapidamente.
  • Madis Muller, Governatore della Banca centrale estone, ha detto che la BCE può avere spazio per un altro incremento dei tassi di interesse, “anche se il dibattito potrebbe essere caratterizzato da opinioni divergenti”. Per Muller i rischi sono orientati al rialzo, con le pressioni sui prezzi core che sono una fonte di preoccupazione. L’esponente dell’Eurotower ha anche affermato che la tendenza dell’inflazione core non è cambiata e la crescita dei salari sta ancora accelerando.
  • Peter Kazimir, Governatore della Banca centrale slovacca, ha detto che l’inflazione nell’Eurozona risulta troppo elevata da troppo tempo, con la BCE che dovrebbe quindi proseguire con gli aumenti dei tassi “magari ad un ritmo più lento”. Parlando della situazione del settore finanziario, Kazimir ha affermato che la BCE sta notando un calo dell’appetito del mercato nel fornire alle banche capitale regolamentare.
  • Philip Lane, Capoeconomista della BCE, ha detto che i tassi di interesse dovranno continuare a salire, con le tensioni sul settore bancario che probabilmente si dissolveranno. Lane ha comunque notato un’inversione nei prezzi alla produzione, di quelli delle prime fasi di produzione e degli ingredienti alimentari. Inoltre l’esponente della BCE ha affermato che un atterraggio morbido è ancora possibile e che non è necessaria una recessione per far scendere l’inflazione.

News di politica monetaria: Fed

  • Il Presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha detto che le turbolenze bancarie e la possibile contrazione del credito avvicinano gli Stati Uniti alla recessione. Per Kashkari, è ancora troppo presto per capire l’impatto di questa situazione sull’economia a stelle e strisce e quindi è prematuro fare ipotesi sul percorso dei tassi della Fed. In altre dichiarazioni, ha sottolineato come la Banca centrale statunitense abbia ancora del lavoro da fare per riportare l’inflazione al 2%, evidenziando comunque il rallentamento del mercato immobiliare, la diminuzione dei prezzi dei beni e i minori costi dei contratti di locazione. Per Kashkari, preoccupa il fatto che l’economia dei servizi fuori dal settore immobiliare non rallenti, mentre la crescita dei salari è più rapida rispetto a quella coerente con l’obiettivo di inflazione della Fed. L’esponente della Banca centrale ha inoltre comunicato che l’istituto sta monitorando attentamente gli effetti delle tensioni sul comparto bancario, per capire gli effetti sul credito, sui prestiti, sulla crescita e quindi sull’inflazione.
  • Philip Jefferson, esponente del board della Fed, ha detto che lo spostamento dei depositi dalle piccole alle grandi banche potrebbe avere “un impatto sproporzionato” sulle aziende di piccole dimensioni USA. Questo per via del fatto che tali imprese dipendono in buona parte dalle istituzioni finanziarie per il credito comunitarie e regionali. Jefferson ha anche affermato di sperare che l’inflazione possa essere portata sotto controllo senza danneggiare più del necessario l’economia.
  • Thomas Barkin, Presidente della Fed di Richmond, ha detto che non sa ancora quale decisione sui tassi appoggiare nel meeting di maggio. In merito alle vicende SVB e Signature Bank, Barkin ha affermato che non vi sono prove di un contagio a livello finanziario, mentre l’inflazione resta molto elevata e il mercato del lavoro risulta rigido. Per l’esponente della Fed, è importante bilanciare le preoccupazioni per la stabilità finanziaria con quelle sull’indice dei prezzi al consumo e sulla domanda ancora forte.
  • La Presidente della Fed di Boston, Susan Collins, ha detto di non vedere tagli dei tassi quest’anno, ritenendo invece che sia necessario alzare il costo del denaro mantenendolo elevato per tutto il resto dell’anno al fine di far scendere l’inflazione. Per Collins, altri problemi sul settore bancario potrebbero alterare le prospettive di politica monetaria. Inoltre, l’esponente della Fed ritiene che la Federal Reserve aumenti i tassi di 25 punti base ancora una volta nel 2023.

Altre news finanziarie ed economiche

  • First Citizens Bank acquisterà la quasi totalità di SVB, in un accordo che comprenderà 72 miliardi di dollari in asset con uno sconto di 16,5 miliardi. Le 17 vecchie filiali di Silicon Valley Bank riapriranno come istituti FCB. Stando alle informazioni della Federal Deposit Insurance Corporation, SVB al 10 marzo aveva 167 miliardi di dollari di asset totali e 119 miliardi di dollari in depositi. 90 miliardi di dollari di titoli e altre attività rimarranno invece “in amministrazione controllata per essere disposti dalla FDIC”.
  • Il Presidente della Bank of England, Andrew Bailey, ha detto che i tassi rimarranno probabilmente al di sotto del picco raggiunto pre-crisi finanziaria. Ribadendo la sua fiducia nel comparto bancario britannico, Bailey ha affermato anche che le turbolenze sul settore non influenzeranno le decisioni relative al costo del denaro. Considerando il tasso del 5,75% raggiunto prima della crisi finanziaria globale e l’attuale 4,25%, si potrebbe intuire che il costo del denaro nel Regno Unito potrebbe essere vicino al suo picco.
  • Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, ha detto che l’UE dovrà sviluppare nuovi strumenti difensivi per proteggere settori come quello del quantum computer e l’IA. Von der Leyen ha detto che servirà una linea chiara per il commercio di tecnologie sensibili di cui non si può escludere l’uso militare o con implicazioni sui diritti umani. Inoltre, la Commissione starebbe esaminando un meccanismo per controllare gli investimenti esteri da parte delle società europee su alcune tecnologie sensibili “che potrebbero potenziare le capacità militari dei rivali.
  • L’inflazione tedesca di marzo (preliminare) è scesa al 7,8% su base annuale, sotto il 9,3% di febbraio ma al di sopra del 7,5% previsto dagli analisti censiti da Refinitiv. La discesa è stata guidata dal rallentamento dei prezzi dell’energia (+3,5% a/a).
  • Il PIL statunitense del 4° trimestre 2022 (finale) si è attestato al 2,6%, sotto la precedente lettura e le attese al 2,7%.
  • Janet Yellen, Segretaria al Tesoro USA, ha detto che dopo le vicende di SVB e Signature Bank, le normative di vigilanza e la regolamentazione bancaria dovranno essere riesaminate.
  • L’inflazione dell’Eurozona (finale) è scesa al 6,9% dal precedente 8,5%, segnando la flessione più alta dal 1991, quando l’Eurostat ha iniziato a raccogliere i dati e sotto le attese Refinitiv al 7,1%. Tuttavia, la misurazione core che esclude le componenti più volatili ha aggiornato un nuovo record arrivando al 5,7% a/a (stime al 5,7%, precedente 5,6%). Gran parte del calo è da attribuirsi al calo dei prezzi dell’energia

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