La settimana finanziaria in pochi minuti

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News di politica monetaria: BCE

  • In un’intervista a Bloomberg TV il Presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha detto di non essere sicuro che l’inflazione sia sufficientemente sotto controllo per giustificare una pausa nell’aumento dei tassi. Nagel ritiene che sebbene l’economia stia rallentando, l’indice dei prezzi al consumo rimane appiccicoso e il mercato del lavoro “davvero molto buono”.
  • Mario Centeno, Governatore della Banca centrale portoghese, ha detto che il board dovrebbe essere prudente nei prossimi meeting, in quanto i rischi economici previsti negli scorsi mesi stanno diventando realtà. Per Centeno, è importante capire quanto gli effetti dei rialzi dei tassi debbano ancora manifestarsi nell’economia.
  • Boris Vujcic, Governatore della Banca centrale croata, ha affermato che l’istituto centrale europeo ha bisogno di più dati per capire se quanto fatto in termini di politica monetaria è sufficiente. Vujcic ritiene che nei prezzi non si veda ancora molto il deterioramento dell’economia e che sarà da vedere se l’inflazione dei servizi si allenterà a sufficienza e se si sentiranno le conseguenze del rallentamento del mercato del lavoro. In ogni caso, il “soft landing” è ritenuto possibile. Infine, l’esponente del board della BCE ha affermato che entro la primavera del 2024 si avranno maggiori informazioni per capire se sarà necessario ritoccare nuovamente al rialzo il costo del denaro.
  • Si fa largo l’ipotesi di una pausa nel rialzo dei tassi da parte della BCE. Secondo quanto riporta Reuters sulla base di informazioni ricevute da 8 fonti, il board sarebbe preoccupato per il deterioramento delle prospettive di crescita e sempre più orientato verso un approccio più attendista. Tuttavia, vi è ancora un ampio accordo sul fatto che il lavoro dell’Eurotower non sia ancora finito e un nuovo incremento del costo del denaro è possibile. Il dibattito resterà comunque aperto fino ai prossimi dati dell’inflazione. Inoltre, sarà necessario aspettare fino a inizio 2024 per capire se i prezzi si stanno effettivamente dirigendo verso il target. I motivi di chi è a favore di una pausa riguardano le paure per una recessione, il deterioramento della crescita cinese, i dati positivi sulla crescita dei salari e gli effetti sempre più presenti dei precedenti rialzi del costo del denaro. Chi invece propende per un nuovo rialzo evidenzia che la componente core dei prezzi al consumo abbia raggiunto un picco e sarà necessario un calo significativo prima di una pausa.

News di politica monetaria: Fed

  • Thomas Barkin, Presidente della Fed di Richmond, ha detto l’istituto centrale deve prepararsi al fatto che l’economia statunitense possa cominciare ad accelerare, in un contesto di aumento di fiducia dei consumatori e di vendite al dettaglio più forti del previsto a luglio. Questo, unito ad un’inflazione ostinatamente alta, potrebbe richiedere un nuovo rialzo dei tassi. Parlando delle condizioni finanziarie, Barkin non ritiene che l’attuale inasprimento sia troppo rapido o preoccupante.
  • Patrick Harker, Presidente della Fed di Philadelphia, ha detto che la Fed potrebbe mantenere i tassi fermi fino a fine anno, con una pausa ritenuta prudente anche se il picco del costo del denaro non è definito. Tuttavia, ha affermato di non poter dire quando la Banca centrale taglierà il costo del denaro. Harker ha affermato di vedere le società perdere un po’ di potere di prezzo e tagliare gli orari dei lavoratori senza licenziarli. L’esponente del board della Fed ha evidenziato di voler vedere un ammorbidimento del mercato del lavoro, specialmente nel settore dei servizi. Le attese di Harker sono per un tasso di disoccupazione in salita intorno al 4% e un rallentamento dell’economia, mentre nel 2024 l’inflazione dovrebbe attestarsi sul 3%. In un’intervento successivo, Harker ha affermato in un’intervista a Bloomberg TV che la sua opinione in merito alla possibilità di non alzare più i tassi potrebbe cambiare nel caso in cui le pressioni inflazionistiche non continuassero ad allentarsi. Per quanto riguarda il picco dei tassi, il componente del board della Federal Reserve prevede che debba essere mantenuto fino alla fine del 2023, per poi vedere quanto succederà nel 2024.
  • La Governatrice della Fed di Cleveland, Loretta Mester, ha detto in un'intervista alla CNBC che è probabile che la Fed debba alzare i tassi, in un contesto in cui ci si sta avvicinando a dove si dovrebbe essere. Oltre a ribadire la dipendenza dai dati, Mester ha comunicato che in questo momento l’istituto centrale deve essere paziente con la politica monetaria. Inoltre, in linea con quanto affermato da Powell, ha affermato che per abbassare l’inflazione la crescita economica dovrà probabilmente stare sotto il trend.
  • Nell’atteso intervento al simposio di Jackson Hole, Jerome Powell ha detto che la Federal Reserve potrebbe dover alzare nuovamente i tassi per contenere l’inflazione. Il Presidente dell’istituto centrale statunitense ha sottolineato che il board procederà con cautela, tuttavia non è ancora certo che l’attuale ciclo di incrementi sia concluso. Inoltre, è stato ribadito che il costo del denaro rimarrà su livelli restrittivi fino a che non si avrà certezza che i prezzi si stiano muovendo verso il 2% in modo sostenibile. Powell ha affermato che i funzionari sono attenti ai segnali che evidenziano un’economia che non rallenta come ci si aspettava, una spesa per i consumi ancora robusta e un possibile rimbalzo dell’immobiliare. Un’attività economica sopra il trend potrebbe mettere a rischio i progressi sul fronte inflattivo. Powell ha messo in luce che sono essenziali ulteriori progressi sul settore dei servizi escluse le abitazioni: per ottenerlo servirà probabilmente l’atteso rallentamento economico, oltre ad un ammorbidimento delle condizioni del mercato del lavoro. Infine, l’esponente della Fed vede un PCE di luglio al 3,3%, con la misurazione core al 4,3%.
 

Altre news finanziarie ed economiche

  • La People’s Bank of China ha tagliato il tasso di riferimento sui prestiti a un anno portandolo dal 3,55% al 3,45%. Tuttavia, il tasso a 5 anni è rimasto invariato, contro le previsioni degli analisti che si attendevano un ritocco verso il basso. Diversi esperti ritengono che questa prudenza della PBOC sia dovuta alla paura di pressioni eccessive sullo yuan: un eccessivo allentamento potrebbe infatti svalutare eccessivamente la moneta e innescare una fuga dai capitali. La PBOC ha inoltre comunicato che coordinerà il sostegno finanziario per risolvere le problematiche locali di debito e che ottimizzerà le politiche di credito per il comparto immobiliare.
  • S&P Global ha tagliato i rating e rivisto gli outlook per diverse banche USA, tra cui Banc-Corp e National Bancorp per via dei rischi di finanziamento e per la dipendenza più elevata dai depositi intermediati. La stessa decisione ha colpito UMB Financial Corp, Comerica Bank e Keycorp, in questo caso per via dell’aumento dei tassi e i deflussi di depositi. L’agenzia di rating ha messo in luce come la crescita del costo del denaro sta mettendo sotto pressione la raccolta e la liquidità di diversi istituti di credito statunitensi. S&P Global ha poi abbassato l’outlook su S&T Bank e River City Bank da stabile a negativo. Questo principalmente per via dell’alta esposizione al settore immobiliare commerciale.
  • L’HCOB PMI manifatturiero della Germania di agosto (preliminare) si è attestato a 39,1 punti, quello dei servizi a 47,3 punti e quello composito a 44,7. I dati si sono confrontati con le attese Reuters a 38,7, 51,5 e 48,3 punti e i precedenti 38,8, 52,3 e 48,5 punti. La misurazione composita è scesa ai livelli più bassi da maggio 2020.
  • In Eurozona, l’HCOB PMI manifatturiero di agosto (preliminare) è stato pari a 43,7 punti, quello dei servizi a 48,3 punti e quello composito a 47 punti. Le rilevazioni si sono confrontate con un consensus Reuters rispettivamente a 42,6, 50,5 e 48,5 punti. Il dato composito è il più basso da novembre 2020.
  • L’S&P Global PMI manifatturiero USA di agosto (preliminare) si è attestato a 47 punti, mentre quello sui servizi a 51 punti, contro le attese Reuters a 49,3 e 52 punti. La misurazione composita si è invece attestata a 50,4 punti, sotto i 52 di luglio.
  • Secondo quanto riportato dalla Mortgage Bankers Association, l’interesse medio sul contratto di mutuo trentennale a tasso fisso è salito di 15 punti base, attestandosi al 7,31% nella settimana conclusa il 18 agosto. Si tratta della misurazione più alta da dicembre 2000. Questo ha spinto le richieste di mutuo ai minimi da aprile 1995. Reuters riporta anche come la maggior parte dei proprietari con mutui in essere ha un prestito che risale a prima del 2022, elemento negativo per le attività di rifinanziamento. Inoltre, ciò contribuisce alla mancanza di offerta di case in quanto è un disincentivo al trasferimento.

Le azioni sotto la lente

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Principali notizie della settimana su Amazon

  • Wedbush ha iniziato la copertura delle azioni Amazon con un target price a 180 dollari ed un rating outperform
  • Secondo quanto riportato dall’Information, Amazon sarebbe in trattative con Disney per una partnership nella versione streaming della rete sportiva ESPN, valutando anche una partecipazione di minoranza. Reuters ricorda come lo scorso luglio l’AD di Disney aveva detto che il gruppo cercava partner strategici per una joint venture o per l’acquisto di una quota del canale di sport per raggiungere direttamente i consumatori.
  • Piper Sandler ha alzato il target su Amazon da 175 a 185 dollari

Principali notizie della settimana su Coinbase

  • Coinbase ha annunciato che acquisterà una quota azionaria dell’operatore del settore criptovalutario Circle Internet Financial, chiudendo il Centre Consortium che gestivano insieme (operatore della stablecoin USDC). Circle prenderà il controllo pieno della governance e dell’emissione di USDC, che ricordiamo avere il suo valore ancorato al dollaro. Al contempo, tra settembre e ottobre il gruppo lancerà la stablecoin su altre sei blockchain, portando il totale a 15. I ricavi continueranno ad essere suddivisi in base all’ammontare di USDC all’interno delle rispettive piattaforme.

Trimestrale NVIDIA

  • Ricavi: 13,507 miliardi di dollari, attese a 11,224 miliardi (dati Refinitiv)
  • I ricavi del business dei data center ha segnato un fatturato record da 10,32 miliardi di dollari, il 171% in più su base annuale
  • EPS: 2,70 dollari, previsioni a 2,09 dollari (dati Refinitiv)
  • EBITDA: 8,141 miliardi di dollari, stime a 6,302 miliardi (dati Refinitiv)
  • Jensen Huang, fondatore e AD di Nvidia, ha detto che le aziende di tutto il mondo stanno passando all’accelerated computing e all’AI generativa
  • Il 21 agosto il CdA ha approvato un nuovo programma di buyback da 25 miliardi di dollari
  • Per il 3° trimestre del 2024 fiscale, la società si aspetta ricavi di 16 miliardi di dollari (+/- 2%), margine lordo del 71,5% (+/- 50 punti base) e spese operative a 2,95 miliardi di dollari

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