Il Portafoglio in Certificati di Alessandro Pavan – 01.04.2021

Si è chiuso ieri il primo trimestre 2021. A poco più di un anno dai minimi del marzo 2020, con gli indici sprofondati in alcuni casi anche del 40% dopo lo scoppio della pandemia Covid19, troviamo Dax, S&P e Dow Jones sui loro massimi storici e con il nostro FTSE MIB che si riporta vicino a quei tanto agognati 25.000 punti.

Dodici mesi fa di questi tempi nessuno avrebbe potuto prevedere un rimbalzo così vigoroso da parte dei mercati finanziari, dopo uno shock esogeno ed inaspettato. Da inizio anno, ad eccezione del Nasdaq che appare più appesantito, gli indici mondiali viaggiano spediti, spinti dal vento delle politiche monetarie espansive.

Se restringiamo l’osservazione agli ultimi sette giorni, con livelli di volatilità diversa, i mercati hanno seguito questo trend senza grossi scossoni. La rotazione settoriale, da tech a value che aveva caratterizzato le scorse settimane si è attenuata.

Come si riflette questa condizione di mercato nel nostro portafoglio in certificati?

Anzitutto, ad eccezione del tracker sul gaming che riporta ancora una performance negativa del 4,2%, i rimanenti strumenti registrano ora tutti il segno più. Il rendimento del portafoglio sale al 6,57% in due mesi, per un rendimento annualizzato pari al 42,09%.

Una performance notevole che non ha risentito in modo particolare della discesa del settore tech nel mese di febbraio, grazie alla diversificazione settoriale e dei singoli sottostanti.

Come ipotizzabile, i due top performer rimangono quelli legati al settore travel:

  • il cash collect su American Airlines sale a 77€ con il titolo a solo -16,5% dallo strike e grazie anche alla cedola incondizionata incassata genera un profitto pari al 24,30%;
  • l’Athena su Carnival, Lufthansa e TripAdvisor invece si porta a 118€ e grazie all’acquisto a 90€ riporta una performance del 31,11%. Il worst of rimane Carnival a +12% rispetto allo strike e ad i prezzi attuali si avrebbe il rimborso a 125€ il prossimo giugno.

Degna di nota anche la risalita del MS su Palantir che azzera la perdita delle scorse settimane ma si porta ad un prezzo troppo elevato per essere ancora interessante. A fronte di un -26% dallo strike infatti, il certificato prezza oggi 964€, troppo elevato rispetto alla lineare.

Rimangono invece su prezzi ancora interessanti i certificati il cui prezzo massimo è riportato in bianco e in particolare:

  • il già citato Banca IMI su American Airlines con un profitto residuo del 42% in tre anni;
  • l’XK7 di Vontobel sui tecnologici USA/Cina, acquistabile a 95€ con il solo Alibaba sotto al prezzo di strike;
  • il 5T7 di UBS sui pagamenti digitali acquistabile a 95€ e con solamente Nexi leggermente attardato.

Non andiamo ad inserire altri prodotti in portafoglio, in attesa della liquidazione dei due certificati andati in autocall la settimana scorsa che, in caso di buone occasioni, sostituiremo nel prossimo ribilanciamento settimanale.

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