Ritardi nei pagamenti delle cedole? Forse hai diritto ad un rimborso!

Non ho mai conosciuto un investitore in Certificati che ha ricevuto il pagamento delle cedole o dei rimborsi dei Certificati sempre e solo in orario, ossia il giorno della data di pagamento (o il giorno successivo). MAI.

Molti investitori negli anni mi hanno parlato di ritardi fino a 15-20 o anche 30 giorni nel pagamento delle somme dovute, un pessimo standard di mercato “accettato passivamente” dalla maggior parte degli investitori. 

Il broker con cui opero lo scelsi a suo tempo proprio per la puntualità nel pagamento delle cedole e dei rimborsi. Ad essere sincera non avevo mai approfondito l’argomento a livello legale dando per scontato che la banca o broker con cui operiamo possa pagarci discrezionalmente, sulla base di quando riceve i soldi dalla banca depositaria. Ma non è così! 
Ma procediamo per gradi.

Come funziona il pagamento di una cedola o di un rimborso?

Ipotizziamo che l’emittente debba pagare su un Certificato un premio di 5 euro. L’emittente pagherà 5 euro alla sua depositaria (il settlement agent), effettuando l’operazione in modo tale che la sua depositaria riceva la disponibilità dei 5 euro alla data di pagamento. Infatti la banca depositaria dell’emittente è obbligata a pagare la banca depositaria dell’intermediario (altra banca o broker) con cui operiamo esattamente alla data di pagamento. Tale obbligo è chiaramente riportato nei Final Terms del prodotto e nel prospetto di base, i due documenti che rappresentano il contratto tra l’investitore e l’emittente. Pertanto, se la banca depositaria dell’emittente non paga la banca depositaria dell’intermediario (altra banca o broker) con cui operiamo, abbiamo diritto ad un rimborso perchè i Final Terms del prodotto e il prospetto di base non sono stati rispettati. In tal caso la responsabilità resta in capo all’emittente.

Generalmente in questa prima fase del processo non ci sono intoppi. Per la maggior parte degli emittenti il pagamento delle cedole e dei rimborsi avviene in automatico, in tempo per permettere il pagamento da parte della depositaria dell’emittente alla depositaria dell’intermediario.
I problemi in genere si verificano tra le depositarie, proprio nell’ultima fase del processo. La banca depositaria dell’intermediario (altra banca o broker)con cui operiamo, che riceve il premio di 5 euro dalla banca depositaria dell’emittente, deve pagare il broker. A quel punto il broker pagherà l’investitore e la liquidità sarà finalmente disponibile nel conto dell’investitore.
Nella maggior parte dei casi, la banca depositaria del broker o della banca con cui operiamo tende ad essere in ritardo, facendo ritardare anche il broker stesso e questo fa si che l’investitore non dispone delle somme di cui avrebbe dovuto disporre.

Come funziona il pagamento di una cedola o di un rimborso?

Questa è la domanda che molti di noi non si sono posti, sottoscritta inclusa, ma che un investitore si è posto e, armato di coraggio e pazienza, ha deciso di andare in fondo alla storia. Si tratta di un ex-bancario con rilevante esperienza legale, che ci ha contattato proprio per raccontarci la sua storia. Grazie a lui oggi abbiamo sbrogliato il bandolo della matassa e soprattutto possiamo avere diritto ad un rimborso.

Tutte le banche o broker con le quali operiamo nei diversi contratti che firmiamo, spesso purtroppo senza leggere tutte le clausole, indicano le cosidette “tempistiche di regolamento” ossia i giorni entro i quali devono rendere disponibili i soldi sul vostro conto. Spulciando tra i diversi intermediari, per la maggior parte, sui Certificati la tempistica di regolamento risulta essere un giorno lavorativo: la banca o broker dovrebbe pagarci massimo a T+1, dove T è la data di pagamento indicata nei Final Terms del prodotto. Vi preghiamo di verificare direttamente sul sito della vostra banca o broker o all’interno dei vostri contratti le tempistiche di regolamento (non sempre sono facili da trovare, potete chiederle anche via email o tramite numero verde alla vostra banca o broker).
Pertanto, se il broker è obbligato a regolare l’operazione in un giorno lavorativo e non lo fa, effettivamente sta violando il contratto con l’investitore.

L’investitore in questione dopo aver riletto le clausole contrattuali e aver notato i ritardi (nonchè, nel suo caso, altre gravi violazioni), dopo aver provato, invano, a risolvere la situazione con la banca, si è rivolto all’ACF, Arbitro per le Controversie Finanziarie, avviando un ricorso, chiedendo il rimborso degli interessi per il ritardo, una somma pari al tasso di rendimento del certificato per tutti i giorni di mercato aperto di ritardo nel pagamento.

Il 18 ottobre 2021 con Decisione n.4353 l’ACF si è pronunciata in favore dell’investitore di fatto obbligando l'intermediario a pagare per il ritardo nell’accredito.
In effetti il ritardo non era dovuto all'intermediario stesso ma alla depositaria dell'intermediario, tuttavia, tale ritardo è di responsabilità dell'intermediario, che ha un contratto con l’investitore, che sceglie la depositaria ed è quindi responsabile ultimo del processo di pagamento all’investitore.
Pertanto questa decisione rappresenta una pietra miliare e un ottimo precedente per tutti i casi assimilabili a quello dell’investitore in questione.

Come funziona il pagamento di una cedola o di un rimborso?

Si possono rivolgere all’ACF solo gli investitori retail, quindi gli investitori non “qualificati” o “professionali”. Per presentare il ricorso all’ACF, come si legge nel sito, è necessario: 
  • aver già presentato un reclamo all’intermediario che ha risposto in maniera insoddisfacente oppure non ha risposto affatto nei 60 giorni successivi alla presentazione;
  • il ricorso all’ACF deve essere proposto entro un anno dalla presentazione del reclamo all'intermediario;
  • la somma richiesta all’intermediario non deve superare i 500.000 euro;
  • sugli stessi fatti oggetto di ricorso non devono essere in corso altre procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie.

Per maggiori informazioni su come presentare il ricorso e cosa avviene dopo la presentazione del ricorso vi rimandiamo al sito ufficiale dell’ACF.
Pertanto, se noto un ritardo nel pagamento delle cedole o nel rimborso, contatterò in primis il broker o la banca con cui opero per chiedere spiegazioni. Una volta appurato se il ritardo è imputabile all’emittente, ad una delle depositarie o al broker/banca con cui opero, effettuo un reclamo all’intermediario responsabile. Se l’intermediario non risponde entro 60 giorni o fornisce una risposta non soddisfacente, posso contattare l’ACF e chiedere un rimborso per il ritardo nel pagamento.

Faccio notare che il ricorso tramite l’ACF è completamente gratuito!

È ovvio che per (i) piccoli importi o (ii) piccoli ritardi non ha senso avviare tutto il procedimento, ma per posizioni importanti o grandi ritardi, specialmente se il rendimento del Certificato era significativo, potete seguire tutti gli step al fine di ottenere un rimborso.
Ringrazio l’investitore che ha aperto la strada per questo processo nel settore dei Certificati e che ha voluto condividere con tutti gli investitori questo traguardo. Sono sicura che questo precedente costringerà molte banche e broker ad efficientare i propri processi di pagamento, migliorando così l’efficienza del mercato dei Certificati.

Ne parleremo anche all'interno del Gruppo Facebook di FreeFinance!

Condividi su

Informazioni sull'autore

Ti è piaciuto l'articolo ?

Non perderti neanche un contenuto, iscriviti subito alla newsletter gratuita di FreeFinance!

ISCRIVITI SUBITO