Varenne, la leggenda del trotto

Il trotto è l’andatura naturale del cavallo. Il movimento degli arti è sincronizzato: anteriore sinistro e posteriore destro, anteriore destro e posteriore sinistro, a battute ritmicamente uguali. L’appoggio dei bipedi è quindi simultaneo diagonalmente.Il trotto è anche una specialità dell'ippica che si svolge su pista a fondo sabbioso in cui il cavallo trottatore traina un sulky a due ruote sul quale siede il guidatore (non il fantino, che monta il cavallo nelle corse al galoppo).

Varenne nasce a Copparo (FE), il 19 maggio 1995, maschio, baio scuro, i suoi nonni erano Zebu e Speedy Somolli, la mamma Ialmaz, il Babbo Waikki Beach. Varenne debuttò a Bologna, all’ippodromo Arcoveggio, il 4 aprile 1998, puledrone un po’ riottoso, fu squalificato perché perse l’andatura del trotto, ma ugualmente il suo guidatore, dopo che riprese l’andatura e molto terreno rispetto agli avversari, lo fece continuare a correre destando impressione per il suo recupero a dir poco eccezionale. Dopo il debutto Varenne vinse quasi tutte le corse che disputò, a partire dal Derby, riservato ai 3 anni indigeni, due volte a Parigi al Grand Prix d’Amérique, tre Lotteria di Agnano, due Elitloppet a Stoccolma (le tre corse del Grande Slam del trotto europeo), inoltre vinse anche la Breeders Crown a New York. Varenne è indiscutibilmente il più grande trottatore della storia del trotto mondiale. Dopo che Varenne, nel 1999, concluse l'anno imbattuto, con una serie complessiva di quattordici vittorie in altrettante corse disputate, veniva considerato un cavallo imbattibile. Gli allibratori lo quotavano al massimo “uno a dieci”, ovvero, se Varenne avesse vinto la scommessa avrebbe reso un decimo del rischio. Gli allibratori misurano il rischio, valutano le probabilità, calcolano un aggio di vantaggio e poi fanno le quote a cui si può scommettere. Le quote successivamente variano in base al mercato, ovvero alle richieste degli scommettitori. Quando correva Varenne, c’erano due fazioni, quella dei sostenitori ad oltranza del campione, disposti a scommettere anche ingenti cifre da puntare su una vittoria sicura. Poi i “contrarian” sempre speranzosi nell’evento imprevisto: una rottura del trotto con la conseguente squalifica. Ovviamente la quotazione dell’evento nefasto era quasi quella inversa alla vittoria del campione, una quota attraente, quasi da sogno. Però Varenne vinceva quasi sempre ed i contrarian, con la coda fra le gambe se ne tornavano a casa a testa china appallottolando il biglietto della scommessa per poi buttarlo furtivamente.

Nei mercati finanziari, tralasciando quelle ipocrisie concettuali e dialettiche che vorrebbero quasi esentare dal rischio gli investitori, l’accettazione del rischio come unico propellente al rendimento deve avvenire sempre tenendo conto dei valori attesi su ogni negoziazione che viene effettuata. Oggi lo splendido andamento dei mercati azionari assomiglia molto alla carriera di Varenne, mai in declino, sempre sulla cresta dell’onda. I contrarian possono contare su una quotazione più alta sulle loro puntate ribassiste, ma perdono quasi sempre; i trendisti gioiscono costantemente: ogni giorno un record storico! Il mercato fa l’allibratore e si pone in equilibrio. Ogni scelta va sempre rispettata perché ha sempre i suoi perché!

Faites vos jeux messieurs, rien ne va plus!

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